Una breve via di Carignano ricorda un artista dal nome ormai sconosciuto alla maggior parte dei Carignanesi, ma che è doveroso ricordare perchè concittadino illustre e uno dei maggiori scultori che ebbe l’Olanda. Federico Antonio Carasso (2-6-1899, Carignano – 7-9-1969, Amsterdam) nacque in una famiglia di artigiani. A Torino Carasso era stato un illustratore de “L’Ordine Nuovo“, la rivista fondata da Gramsci nel 1919.
Nel 1922, due settimane dopo la presa del potere da parte di Mussolini, si trasferì a Parigi, dove lavorò come ebanista e creatore di manichini dal 1922 al 1928. Espulso per il suo attivismo politico, Tra il 1928 e il 1933 visse a Mechelen e a Bruxelles. Denunciato come “comunista”, nel 1935 raggiunse i Paesi Bassi. La posizione degli immigrati italiani in questo contesto politico risulta alquanto sospetta, in quanto essi erano formalmente nemici della loro patria di adozione e creava quindi vari momenti di conflitto etico e ideologico sia nella comunità che nei singoli individui: nel 1934, infatti il Governo olandese colpiva gli immigrati con leggi di stampo protezionistico e nazionalistico, arrivando alla nascita del partito nazionalsocialista olandese che si rifaceva in larga misura al modello italiano. Sebbene la maggioranza degli immigrati fosse “succube” del regime fascista per ragioni di convenienza economica o a seguito di pressioni politiche, in Olanda resistettero eminenti figure di antifascisti che si distaccavano dalla moltitudine acquiescente e che partecipavano in vario modo alla resistenza olandese. Tra questi Mario Montessori jr (nipote dell’illustre pedagoga Maria Montessori) e lo scultore Fred Carasso. Anche se la legge olandese del 1934 stabiliva la necessità di un visto di soggiorno per tutti i lavoratori stranieri dipendenti – cosa che costrinse molti emigrati a lasciare il Paese o farsi imprenditori – Carasso si rivelò talmente abile nel proprio lavoro da far raddoppiare il fatturato dell’azienda per cui lavorava, costringendo il suo datore a strappare un accordo alle autorità governative. Il direttore della ditta Michels si rivolse direttamente al ministro e lo convinse a concedere un permesso speciale al giovane italiano, dietro la promessa dell’abbandono dell’attività politica. Spiato e segnalato già in Italia, Carasso mantenne l’impegno solo fino allo scoppio della guerra. Grazie al favore di una giunta progressista ad Amsterdam, negli anni ’30 l’artista non solo non partecipò mai alle attività della Casa d’Italia fascista ma prese attivamente parte alla resistenza olandese.
Nel 1944 prese definitivamente residenza ad Amsterdam; gli fu assegnato un alloggio nel nuovissimo complesso Zomerdijkstraat, dimora di numerosi artisti e strinse amicizia con il grande scultore Gerrit van der Veen. Nell’immediato dopoguerra uno dei maggiori artisti olandesi, noto come Fred Carasso oppure con lo pseudonimo di Fred Deltor. Pittore, disegnatore, ceramista, medaglista e scultore, lasciò nel suo Paese di adozione numerose e importanti opere. Amico e collaboratore dei maggiori artisti olandesi, sue sono opere a Amsterdam, Willemstad (Curaçao), L’Aia, Eindhoven, Gouda, Utrecht, ecc. A Rotterdam ha realizzato il Nationaal Monument voor de Koopvaardij (Monumento nazionale per la marina mercantile), alto 46 metri, in memoria delle 3500 vittime in mare durante la seconda guerra mondiale. Dal 1956 al 1969 Carasso è stato professore al “Jan van Eyck Academie” di Maastricht.
Gli Anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo.
Descriviamo ora alcune delle opere più importanti di Fred Carasso nei Paesi Bassi. Nel 1947 realizzò il Prometheus War Memorial per lo Stadio Olimpico di Amsterdam. Del 1948 è la lapide commemorativa per l’artista ed eroe della Resistenza Gerrit van der Veen, posizionata ad Amsterdam Sud: la scritta “Gerrit Jan van der Veen visse e lavorò qui , giustiziato il 10 giugno 1944 per la patria” sovrasta due colombe che rappresentano la pace e la libertà ritrovata e una fiamma (il fuoco della resistenza).
Del 1953 è la grande Meridiana di Eindhoven. “L’angelo della morte” invece, fu realizzato nel 1955 ad Amsterdam Est e sino al 2014 era una delle opere meno note, in quanto posizionata sul retro dell’Auditorium del Cimitero De Nieuwe Ooster. Ampliato l’edificio come Crematorio, il grande bronzo è stato infine posto in posizione centrale.
Gli anni Sessanta del XX secolo.
Del 1960 il bronzo De Phoenix (1960), inaugurato sul Bolwerk a Gouda. La statua fu gravemente danneggiata dalla caduta di un albero e dal furto di buona parte del bronzo che la componeva. Le mastodontiche porte dell’Evoluon – che raffigurano l’Evoluzione dell’Uomo – furono realizzate nel 1966 per un edificio a forma di disco volante progettato dagli architetti L. Kalff e L. de Bever, utilizzato per mostre e come centro congressi ed eventi e monumento nazionale dal 2018. L’opera fu offerta nel 1966 alla città di Eindhoven per il 75 ° anniversario della Philips.
Gli Anni Settanta del XX secolo
Opere grafiche.
Dove alloggiò Fred Carasso ad Amsterdam
“Monolocali Zomerdijkstraat” è un complesso immobiliare nel Rivierenbuurt in Amsterdam sud che da sempre costituisce un ambiente di vita e di lavoro per importanti artisti olandesi e internazionali. Questo complesso con monolocali è stato il primo del suo genere nei Paesi Bassi. È stato progettato e costruito dagli architetti Piet Zanstra, Jan Giesen e Karel Sijmons tra il 1932 e il 1934. Dal 1988 è monumento nazionale dei Paesi Bassi ed è stato restaurato nel 1990 dall’architetto Bertus Mulder. Il complesso è un’opera chiave nell’architettura olandese degli anni ’30. Gli architetti Zanstra, Giesen e Sijmons erano membri del Groep ’32, un gruppo fortemente ispirato dalle opere di Le Corbusier. Nel loro lavoro hanno mirato a una combinazione di architettura aziendale con elementi artistici, che è chiaramente espressa nelle case-studio. Alcuni artisti famosi che hanno vissuto nella Zomerdijkstraat sono: Sonia Gaskell , Marius van Beek, Fred Carasso, Piet Esser, Paul Grégoire, John Grosman, Jack Hamel, Gerard Hordijk, Cor Hund, Remy Jungerman, Cees Kortlang, Herman Kruyder, Charlotte van Pallandt, Jet Schepp, Theo Swagemakers, Jelle Troelstra, Gerrit Jan van der Veen, Jaap Wagemaker, Bernard de Wolff, Jan Wolkers, Ek van Zanten e Jaap Hillenius.
Per maggiori informazioni, è possibile consultare il sito https://carasso.nl/