I piccoli comuni racchiudono all’interno dei loro centri storici delle sorprese incredibili. E’ il caso del Museo Scientifico “Don Bosco” di Lombriasco, a pochi chilometri da Carignano e da Torino. Accanto al grande edificio delle Scuole Salesiane, si svilupparono nel XX secolo alcune raccolte a scopo didattico. A incrementare le collezioni provvidero anche i superiori salesiani che depositarono l’Erbario Gresino, una delle più importanti collezioni crittogamiche del mondo, per numero di esemplari e località rappresentate. Le intense campagne di raccolta, condotte dal salesiano don Giacomo Gresino (1859-1946) a partire da fine ‘800, e i proficui scambi con istituzioni e specialisti, hanno permesso la costtuzione di un erbario che, per la parte crittogamica, conta oltre 19.000 esemplari. Nel 1992, l’insieme omogeneo del materiale zooologico, mineralogico, entomologico, fossile, ornitologico e botanico trovò finalmente una sede adeguata con l’istituzione del Museo scientifico. Le raccolte sono custoditre in un unico ambiente, preceduto da un atrio. Qui ci sono tre anelli compenetrati che rappresentano nello spazio il legame che unisce i tre regni della natura; alle pareti, bassorilevi in legno esemplificano elementi appartenenti ai singoli regni.
Nella prima sezione del Museo scientifico sono rappresentati i mammiferi: vi sono esposti circa 200 esemplari. Circa 300 specie di uccelli sono ospitate in sei vetrine: ogni esemplare è corredato di indicazione circa la diffusione, le abitudini, il grido, la nidificazione, l’alimentazione. Interessante la coppia di galli cedroni e notevoli il galletto peruviano, specie ora in via di estinzione, e una palamedea fedele. La collezione entomologica custodisce farfalle esotiche (150 specie) e italiane (300 specie), insetti esotici e italiani (600 specie). Di rilievo le raccolte complete di cerambicidi, carabidi e farfalle diurne italiane. Quattro vetrine custodiscono rettili, anfibi e pesci.
La parte destra è riservata a minerali e rocce (circa mille esemplari). Di grande interesse un gruppo di cristalli di fluorite di Zogno, una drusa di Vanadinite del Marocco, la fluorite di Cumberland, la siderite e la bismutinite di Brosso, il quarzo di Cavallaria. Spettacolare il cristallo di piropo di Martiniana Po.
Al centro del Museo, sono ricostruiti alcuni habitat: la montagna, il bosco, la palude, il giardino, con esemplari animali di grande interesse, Sono ospitati nel Museo, in originale o riprodotti in resina, oggetti dell’era neolitica. Non manca la sezione dedicata agli “errori della natura”: un vitellino a sei zampe, un pollo e un pulcino a tre zampe, una doppia testa di vitello. Completano il Museo uno scheletro completo di pitone (la pelle è conservata all’interno dell’Istituto Salesiano, nelle sale dell’ex Palazzo Da Ponte) e un bradipo dell’Amazzonia, tenuto a Lombriasco in cattività per qualche anno.
La collezione di biologia marina consta di oltre 600 connchiglie. Numerosi i fossili.
Per visitare il Museo, occorre prenotare al n. 3381452945, che contatterà i responsabili delle raccolte.