Il 17 marzo 1861, la legge n. 4671 del Regno di Sardegna sanciva la nascita del Regno d’Italia. Vittorio Emanuele II di Savoia-Carignano, figlio di Carlo Alberto, settimo principe di Carignano, assumeva per sè e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Il processo di unificazione nazionale non si era ancora concluso: all’appello mancavano ancora il Veneto, buona parte del Lazio, il Trentino e il Friuli, annessi con la Terza Guerra d’Indipendenza, la conquista di Roma e la Prima Guerra Mondiale. Ma il nuovo regno si affacciava sulla scena europea e mondiale come uno Stato di grandi aspettative, tanto che dopo pochi mesi già gli Stati Uniti d’America inviavano un loro ambasciatore – che avrebbe dimorato nell’antico castello di Piobesi. Di lì a poco la capitale sarebbe stata trasferita a Firenze, per far piacere a Napoleone III, fino al trasloco definitivo a Roma, in un Palazzo del Quirinale svuotato di arredi dall’ultimo Papa-Re.

Molti Carignanesi intervennero nelle varie fasi dell’unificazione, nelle Guerre per l’Indipendenza, al fianco di Garibaldi coi Mille e contro gli Austriaci, fino a morire di tifo nella lontana Crimea, per un’idea di Italia che forse qualcuno faticava a comprendere in una tenda militare e destinato a non rivedere più i propri cari.

All’inizio dell’800, Carignano aveva tentato una avventura industriale, grazie allo Zuccherificio Agnelli, vanto internazionale del Regno di Sardegna. Con l’Unità d’Italia, le terre avite dei Savoia, poi appannaggio principesco di Tommaso Francesco, figliolo irrequieto del duca Carlo Emanuele I, erano destinate all’oblio politico. Per secoli terra di confine, poi baluardo contro le pressioni aggressive della Francia, infine tranquillo borgo controllato come sempre da una antica nobiltà e da un clero colto e raffinato: nella metà dell’800 Carignano sta cercando di ridisegnarsi, in un panorama nazionale che vedeva altresì ben più importanti città e capitali (Parma, Reggio, Firenze…) ridiscutere col progresso i propri limiti e le proprie attitudini. Qualche anno dopo, il futuro era un lanificio che poco per volta, come un drago, divorava pezzi di Storia secolare, abbattendo e trasformando gli spazi del centro storico: spariva il monastero di Santa Chiara, eretto a partire dalla metà del XIV secolo, sorgeva una Fabbrica che avrebbe dato lavoro a centinaia di maestranze. A metà dell’800, Carignano, come tante altre città del Regno, deve combattere contro le piaghe dell’analfabetismo e della disoccupazione: si fanno avanti sindaci e benefattori illuminati, che fondano asili per l’Infanzia e cercano spazi per le Scuole, ridisegnano parti del centro medioevale barocco, rimodernando quando possibile un tessuto ormai in agonia. Don Bosco è presente nella vita cittadina per decenni, sia come guida spirituale sia come maestro e datore di lavoro.

La grande nobiltà di corte, che ha costruito avelli per i propri morti nelle chiese cittadine e eretto edifici di culto e palazi, degni di una piccola capitale, si sposta sempre più su Torino. Poi sarà sostituita dalla nobiltà proveniente dalle varie Regioni del nuovo Stato, quando la capitale si sposta su Firenze e poi a Roma. Poco per volta, molte delle grandi casate – che hanno amministrato per secoli fondi agricoli e la vita politica cittadina – scompaiono dalla Storia. Si estingue la famiglia dei marchesi di Romagnano di Virle. I Provana, dopo aver dato buone prove di sè persino nei moti insurrezionali del 1821, sono messi da parte e si dedicano non più al Governo ma allo studio geologico dell’Italia.

Blasone della famiglia Provana del ramo antico di Carignano (Torino, Museo Civico di Palazzo Madama)

Il 17 marzo 1861 nasce un Regno, ma muore un piccolo mondo antico. Con l’abbattimento del Monastero di Santa Chiara, della sua chiesa e dei suoi campanili, sostituiti da ciminiere puzzolenti e da rumorose macchine e telai, si chiude un ciclo, nell’indifferenza di molti Carignanesi (non di tutti) e persino della Soprintendenza alle Belle Arti,m probabilmente sul libro paga dei nuovi feudatari di Carignano: gli industriali.

Testo di Paolo Castagno

17 marzo 1861: nasce un Regno, muore un piccolo mondo antico….

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